007 Skyfall

Può Skyfall, il 23° film basato sulle avventure dello stesso personaggio, risultare ancora appetibile a un pubblico che per forza di cose, dopo cinquant'anni, è radicalmente cambianto? A spettatori che oramai sono quasi indifferenti ai gadget tecnologici della sezione Q dei Servizi Segreti di Sua Maestà? A gente che le auto potenti, al pari delle belle donne,  le possono vedere in alta risoluzione, on-demand, dalla poltrona di casa?
C'è ancora posto per James Bond in questo mondo totalmente interconnesso, fatto di video virali, social network e banda larga?

Durante l'ennesima missione in terra straniera (Turchia) gli agenti dell'MI6 si fanno sottrarre un disco fisso contenente foto e nomi di tutti gli infiltrati nelle organizzazioni terroristiche e malavitose. A questo fatto già di per sé gravissimo, che rischia di mettere in serio pericolo un gran numero di persone e le loro famiglie, si deve anche aggiungere la perdita di numerosi agenti operativi britannici, tra i quali 007 (Daniel Craig), ucciso da una partner bella ma inesperta (Naomie Harris) e da una decisione forse avventata di M (Judi Dench).
Tre mesi dopo la sede dei Servizi Britannici viene devastata da un attacco cyber-terroristico, e le identità degli agenti infiltrati iniziano a essere diffuse tramite YouTube. Il governo sembrerebbe intenzionato a ristrutturare in modo drastico l'operatività e i metodi dell'MI6, mentre la carriera della testarda M sta per concludersi in maniera ingloriosa.
Il piano criminale però è troppo perfetto... dietro ci deve essere qualcuno che conosce molto bene gli agenti doppio zero... che si tratti proprio di uno di loro?
 

Sam Mendes (Era mio padre, American Beauty, Revolutionary Road, Cabaret, Jared) porta sul grande schermo un Bond invecchiato, che non è più la macchina infallibile al servizio della Corona delle precedenti pellicole. Se in Mai dire mai Sean Connery prestava il volto a un agente un po' in là con gli anni ma nella sostanza ancora perfettamente efficiente, Daniel Craig è chiamato a interpretare un uomo che sul volto porta i segni del tempo: linee d'espressione, capelli diradati e pelle non più tonica tradiscono un'età non adatta alla vita sul filo del rasoio. Il fisico è ancora atletico, ma i riflessi iniziano a non essere più fulminei, centrare un bersaglio, anche da fermo, non è più così semplice e, comunque, non tutto si può risolvere con pallottole e abiti firmati. Quegli anni sono andati. E non solo per Bond. I nemici si nascondono nell'ombra, senza un (apparente) obiettivo dichiarato, se non spargere terrore. Nella società multirazziale di questo decennio, il pericolo non proviene neanche da una nazione ben distinta, ma viene dall'interno, da chi, seppur fedele, è stato abbandonato a morire nel nome del bene superiore.

Skyfall è un film piacevolmente diverso dai tanti (troppi) film di 007, e conferma il notevole incremento qualitativo che la serie ha avuto con Casino Royale. Cupo e mai banale, ricercato ed elegante, si riallaccia a tutti gli elementi classici dei libri di Fleming, dopo le licenze "poetiche" e le, pur riuscite, "quote rosa" inserite quali elementi innovatori a partire dalla metà degli anni '90. Skyfall inizia con il tipico inseguimento, ma i successivi titoli di testa, dark e bellissimi, fanno capire che sul piatto non c'è la solita minestra.
La missione ufficiale si conclude a metà pellicola, e ancora lo spettatore non sa che diamine sia ciò che dà il nome al film... si deve arrivare agli ultimi minuti.

La fotografia rimane, per tutti i 143 minuti nitidissima, caratterizzata da colori brillanti.
Le immagini, con tutti gli elementi a fuoco anche nelle scene più movimentate, sono ricche di contrasto e prive di qualsiasi imperfezione. Molte scene sono girate al buio, nella penombra, o controluce, eppure stupiscono per chiarezza descrittiva e i dettagli percepibili. L'assenza di luce non inghiotte gli elementi degli scenari e gli attori, ma li avvolge in infinite sfumature, degne (e qui parte l'eresia) della scena della locanda prussiana di Barry Lyndon. E' anche vero che Kubrick nel 1975 dovette farsi costruire, su misura e allo scopo, un'apposita macchina da ripresa, mentre Mendes è stato facilitato dalle nuove apparecchiature digitali ad alta risoluzione...

Il tema musicale, questa volta composto da Adele e da Paul Epworth, appare senza dubbio appropriato e pienamente riuscito. Il brano, per ironia della sorte, è stato prelevato illegamente dai computer (si ipotizza) dello studio di registrazione, e distribuito su Internet prima della data prefissata.
Alcuni critici musicali affermano che abbia sonorità simili a quelle delle canzoni di Shirley Bassey utilizzate nei primi film di 007 (Goldfinger e Diamonds Are Forever).
Gli altri brani della colonna sonora sono tutti strumentali, ben fatti e in tema.

Oltre ai già citati Craig, Dench e Harris, nel cast figurano anche gli ottimi Ralph Fiennes, nella parte di Gareth Mallory, e Javier Bardem, il primo malvagio che fa avances a 007.
La bella Bérénice Marlohe è tra le Bond Girls che possono vantare la più breve presenza sullo schermo.

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Giudizio globale:


Le frasi:
Non siamo più la forza che nei giorni lontani muoveva la terra ed il cielo. Ciò che siamo, siamo. Una tempra d'eroici cuori, sempre la stessa. Affranti dal tempo e dal fato, ma forti nella volontà di lottare, cercare e trovare... senza cedere mai.

Lei ti ha mandato da me, sapendo che non eri pronto, sapendo che probabilmente saresti morto. Mammina è stata molto cattiva!

Cosa ne fai... degli ultimi due topi rimasti nel barile? Non li uccidi... li metti sull'albero.

Il mio hobby? La resurrezione!

Cosa ti aspettavi? Una penna esplosiva?

Sei quel tipo di donna che indossa un abito in pizzo trasparente con una Beretta 70 nella giarrettiera.