Putroppo le multinazionali dei fabbricanti d'organi, al fine di massimizzare i profitti, portano i malati a sottoscrivere dei contratti capestro... e nel caso qualcuno si sogni di non pagare le esosissime rate inviano i senza scrupoli "uomini da riporto", i repo men appunto, che infischiandosi di tutto e tutti rientrano in possesso dei preziosi organi.
Tra i repo men più temuti e rispettati vi sono Remy (Jude Law) e Jack (Forest Whitaker), due ex commilitoni che hanno all'attivo un numero impressionante di recuperi: Remy vive in una accogliente casetta, ha un figlio e una moglie che vorrebbe che lasciasse il "servizio attivo" per un lavoro da venditore mentre Jack vive più o meno alla giornata, soddisfatto e appagato della sua attività. Tutto cambia nel momento in cui Remy, a causa di un incidente, si troverà costretto a subire il trapianto di un cuore artificiale che, paradossalmente, lo renderà molto più umano rispetto a quanto non fosse prima.
Repo men tratterebbe un tema interessante con una trama piuttosto coinvolgente, alcuni azzeccati colpi di scena, un buon cast, un'interessante fotografia e alcune simpatiche citazioni (vedi il motivo di morriconiana memoria fischiettato da uno dei sicari della compagnia), eppure qualcosa non funziona.
E' un film odioso, non perchè sia privo di qualità, ma perchè spreca tutto in scene di violenza assolutamente gratuita (che molti troveranno oltremodo rivoltanti), incongruenze logiche e momenti di palese idiozia, anche se alcuni di questi ultimi potrebbero trovare giustificazione nel colpo di scena finale.
I 111 minuti scorrono via piuttosto velocemente, tra inseguimenti, schizzi e fiotti di sangue, malvagità, indifferenza e il tentativo di redenzione di Remy, deciso a tutto pur di salvare - più che sè stesso - la bella, sfortunata e quasi totalmente artificiale Beth (Alice Braga) dalle grinfie dei suoi ex colleghi e da quelle del viscido capo Frank (Liev Schreiber).
Costato oltre 30 milioni di dollari e rivelatosi un flop al botteghino, il film si riduce a un'opportunità mandata in fumo, adatto solo a patiti del cinema d'azione con un discreto quantitativo di pelo sullo stomaco e il desiderio di non impegnare la materia cerebrale.
La frase: Lo devi alla tua famiglia. Lo devi a te stesso.
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