domenica 12 giugno 2011

X-Men: L'inizio

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X-Men: L'inizio - poster

In tempi in cui gli effetti speciali, il più delle volte, costituiscono l'unica ragione d'essere dei film capita ancora di imbattersi in pellicole quali X-Men: L'inizio.

Intendiamoci, bisogna accettare a priori che per quasi tutta la durata di questo prequel avremo a che fare con camaleontiche donne blu e luciferini uomini rossi, ma entrati nel giusto ordine di idee ci si renderà conto di come l'ultima fatica di Matthew Vaughn (già regista di Kick Ass) sia divertente, profonda (a tratti persino toccante) e con la giusta dose d'azione. Caratteristiche che sommate ad un trio di attori particolarmente in forma la rendono un film da vedere.

X-Men: L'inizio

Trama: nel 1962, mentre la guerra fredda tra USA e URSS rischia di degenerare nella terza guerra mondiale, un giovane Charles Xavier sta per laurearsi in una prestigiosa università, Erik Lehnsherr è alla ossessiva ricerca del criminale nazista responsabile della morte della madre e il mondo vive all'oscuro del fatto che una nuova razza di esseri umani popoli già il pianeta Terra.

Il cast: James McAvoy (Charles Xavier / Professor X), Michael Fasbender (Erik Lehnsherr / Magneto) e Kevin Bacon (Sebastian Shaw), regalano delle ottime interpretazioni. Nicholas Hoult (Hank McCoy / Bestia) e Rose Byrne (agente Moira MacTaggert) tengono il passo molto più che degnamente (anche se il giudizio sulla Byrne non può non essere influenzato dai suoi 5 minuti in lingerie). Jennifer Lawrence (Raven) ogni tanto invece rovina tutto guardando dalla parte sbagliata del set.

Fotografia: eccezionalmente nitida, con colori vagamente virati a tonalità crema, quasi a voler dare un aspetto "vissuto", paradossalmente in contrapposizione alla totale assenza di qualsiasi imperfezione.


Colonna sonora: malgrado sia privo di un tema memorabile che si fissi indelebilmente nello spettatore il lavoro di Henry Jackman risulta molto vario e perfetto nel dare risalto ai momenti salienti del film. I Take That al completo compongono "Love Love" che accompagna, in pieno stile anni '60, i titoli di coda.

Il film: Bryan Singer, già regista dei primi due film della serie, firma una sceneggiatura che tratta in maniera assolutamente non banale i temi dell'accettazione del diverso, dell'amicizia, del perdono e della vendetta. Sebbene la vicenda sia ambientata in un 1962 nel quale la Terra è popolata da persone che presentano un livello di mutazioni genetiche tali da conferire loro capacità straordinarie, finisce paradossalmente per risultare nel suo insieme, e col passare dei minuti, più credibile di molte altre pellicole che di "fantastico" dovrebbero avere ben poco. Per il semplice fatto che questo X-Men è un gran film.


La frase: "Chi diavolo sono? Diciamo che sono il mostro di Frankenstein, e che sto cercando il mio creatore".

Curiosità: 1) nel film compaiono in due piccoli camei Hugh Jackman e Rebecca Romijn Stamos, nei panni di uno scorbutico Wolverine e di una Raven trentenne; 2) le opinioni della critica statunitense sono oltremodo discordi... il Los Angeles Times lo ha bocciato senza appello, mentre Variety e Rolling Stone lo hanno più che apprezzato.




Giudizio globale: voto AT buono
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