domenica 30 giugno 2013

L'uomo d'acciaio

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L'uomo d'acciaio


Zack Snyder firma un reboot azzeccato e possente, che prende qualche idea da Aliens e Matrix (terraformers, design tute spaziali biomeccaniche e generazione artificiale della vita), ma che riesce a spazzar via in un colpo solo sia il Superman Returns di Bryan Singer che le pellicole degli anni '70-'80 con Christopher Reeve.

L'uomo d'acciaio - battaglia su Krypton


Il pianeta Krypton, popolato da una avanzatissima stirpe di tecno-cavalieri (in grado di volare a mezzo di creature simili a draghi), ha nei secoli passati dapprima cercato di colonizzare nuovi mondi (spedendo nello spazio migliaia di navi stellari) e poi tentato di perfezionare al massimo il proprio patrimonio genetico, ricorrendo alla bioingegneria. La scarsità di risorse energetiche ha però portato i kryptoniani a commettere il fatale errore di intaccare il nucleo del loro morente corpo celeste.
Qualche giorno prima che tutto finisca nasce però Kal, il figlio di Jor'El e Lara (il primo bambino, dopo diversi secoli, a non essere stato generato da una macchina) e il Generale Zod, deciso a salvare dalla catastrofe almeno alcune casate, tenta di prendere il potere con un violento colpo di stato...

L'uomo d'acciaio - la corazza di Jor'El

Snyder e Nolan arricchiscono la storia di un personaggio dei fumetti nato nel 1938 con numerosi temi non proprio leggeri, svecchiando il tutto e ottenendo un film d'azione non banale e senza mai un momento di stanca.
Malgrado le esplosioni, i voli oltre il muro del suono, le astronavi e gli eventi catastrofici, i cardini sui quali è stata costruita la pellicola sono la coscienza e la speranza. Kal'El, pur essendo il figlio di due esseri quasi perfetti, non dispone dell'eccellenza genetica garantita dalla macchina della vita, e che gli avrebbe donato in primo luogo una notevole longevità (per lui gli anni trascorrono normalmente, mentre per gli altri kryptoniani passano molto più lenti). Kal possiede però un completo libero arbitrio e una coscienza, mentre la macchina può solo instillare obiettivi, in relazione alle migliori capacità dell'individuo, e fornire un codice comportamentale legato alla classe del soggetto (i soldati cercheranno di proteggere il pianeta natale a qualsiasi costo, i politici di garantire il benessere della popolazione, gli scienziati di mettere a punto nuove tecnologie, e così via). È la coscienza che permette di fare scelte giuste, per quanto difficili possano essere, ed è la speranza che dà vita al cambiamento, indispensabile per assicurare un futuro che non sia già stato scritto.

L'uomo d'acciaio - la condanna di Zod

L'uomo d'acciaio è un film consigliabile e spettacolare, ma non è per tutti. Non lo è per i più piccoli (è classificato come PG13, quindi sotto i tredici anni la visione dovrebbe essere "assistita" da un adulto), non lo è - come già detto – per i temi non proprio banali che affronta, per giunta attraverso le gesta di un personaggio troppo superiore a qualsiasi altro essere mortale. Kal'El non potrà mai sperare di integrarsi in pieno (cosa a cui tendono gli X-Men), di condurre una vita tranquilla e normale (Bruce Banner), di appendere la corazza al chiodo (Tony Stark) o di ritrovare la pace interiore e costruirsi una vita felice e riservata.
Non deve far altro che accettarsi per quello che è. Lui è già oltre, in modo esagerato, e questo può dar fastidio.
Nella trama sono presenti piccole incrinature e alcune "licenze poetiche" prese dagli sceneggiatori rispetto alla storia originale, ma si tratta di particolari trascurabili nel primo caso e di modifiche apportate nel tentativo (riuscito) di rendere più emozionante la pellicola anche ai fans più smaliziati.
Qualche critica si potrebbe piuttosto muovere al modo con il quale si sono girate buona parte delle scene d'azione, che si svolgono ad una tale velocità da risultare molto difficili da seguire: il più delle volte non lasciano allo spettatore che la possibilità di intuire ciò che è successo, peggio che in Transformers, ed esattamente al contrario di quanto avviene in 300 (dove per esaltare la spettacolarità si faceva ampio ricorso al rallenty - vedasi la scena dell'avanzata di Leonida).
Per le scene di violenza si è in parte ricorso allo stesso stratagemma usato ne Il cavaliere oscuro (te le descrivo ma non le inquadro, ed eliminio la voce della vittima), mentre in qualche caso (fine dei piloti degli A10 ad esempio) tutto è stato proposto nella sua interezza.

L'uomo d'acciaio -  Henry Cavill


Cast: Henry Cavill, per quanto lievemente sotto gli standard kryptoniani è a livello fisico praticamente inumano. Per fortuna di tutti dimostra di essere dotato di ottime doti di recitazione, donando uno spessore emotivo non trascurabile ad un personaggio molto particolare. Se Christophere Reeve appariva in ogni inquadratura come dopo una seduta dal parrucchiere, Snyder decide di dare un taglio più realistico e macho: barba fatta in velocità e nemmeno tanto bene, capelli sistemati alla bell'e meglio, torace villoso che spunta dalla base della scollatura e niente mutandoni rossi portati sopra il costrume.
Il bravo Russel Crowe, a differenza di Marlon Brando nel film originale, non si limita ad apparire in un cameo, ma rimane tra i coprotagonisti sino a... meglio non svelare altro.
Amy Adams presta il volto alla cronista d'assalto Lois Lane, non è una pin-up o una modella, e ciò è un bene (Lois è una giornalista, non una spogliarellista), ma non sembra impegnarsi poi troppo.
Triste rivedere sul grande schermo il Morpheus di Matrix, Laurence Fishburne, incicciottito oltre ogni più nera aspettativa. Tra gli attori troviamo anche i convincenti Kevin Costner e Diane Lane (i genitori adottivi di Kal'El).

L'uomo d'acciaio - il colloquio con Lois

La fotografia riprende lo stile già utilizzato in 300, qui però il budget molto più elevato, oltre che il progresso tecnico (sono passati sette anni) hanno consentito di arrivare ad eliminare l'effetto "posticcio" che davano gli attori in carne ed ossa davanti ai fondali verdi. In quasi tutte le scene i personaggi tendono ad uniformarsi alla palette cromatica del "livello" che occupano, mentre (in genere) gli sfondi staccano sempre in maniera ultra marcata. Ad esempio il costume di Superman, sotto le luci al neon della sala interrogatori, anzichè risultare dotato di colori vivaci e quasi brillante, appare tra il nero il blu scuro. Il risultato generale è però apprezzabile, e contribuisce a dare un tocco di maggiore realismo al tutto, rifuggendo dalle vivaci tinte fumettistiche.
Molto bello il fatto che il sistema di visualizzazione degli eventi storici di cui è dotato il ricognitore alieno restituisca le immagini con una rappresentazione grafica che ricorda quella originale dei disegni di settantacinque anni fa.

Hans Zimmer confeziona una bellissima colonna sonora, diversissima dallo "storica" musica di John Williams e, nella pratica, incentrata per la maggior parte sulla variazione di un singolo tema. Più cupa e triste, rende alla perfezione sia l'epicità della vicenda che la solitudine del protagonista.
Molto toccante Goodbye my son, simile ad una straziante ninna-nanna, che incornicia l'addio di Jor'El e Lara al figlio.

L'uomo d'acciaio - Metropolis

Divagando... che Superman sia uno che sta sulle scatole a molti è un dato di fatto: per diventare un eroe mica ha dovuto faticare come Bruce Wayne, o essere punto da un ragno radioattivo come quel nerd sfigato di Peter Parker, non si è dovuto esporre ai raggi gamma come Bruce Banner e non ha la faccia tosta e l'ingegno di Tony Stark. È arrivato qui e il sole e la nostra atmosfera hanno fatto il resto. Aggiungici che può volare, è (in pratica) indistruttibile, ultra veloce, iper forte, ha uno sguardo che gli permette di accendere il caminetto senza ricorrere alla diavolina e che per giunta è pure un gran fico e l'antipatia (invidia) dei più è ampiamente giustificata. A chi vuoi che importi che la sua infanzia, causa difficoltà nell'imparare a gestire i suoi sensi, sia assomigliata a un film horror, che non abbia mai potuto giocare con i coetanei, e che fosse trattato come uno svitato?
E per il fatto che nessuno distingua Superman da Clark Kent?
Beh, non c'è da stupirsi.
In pochi riconoscono la straordinarietà, anche trovandosela di fronte, a meno che non venga esibita in modo sfacciato.
A parte rari, preziosissimi casi.




Le frasi:
- Morirà solo. Lontano da noi.
- ...avrà una possibilità.

- Posso continuare a fingere di essere tuo figlio?
- Tu sei mio figlio.


- Cosa avrei dovuto fare? Lasciarli morire?
- Può darsi...

- L'unico modo per sapere quanto tu sia diventato forte, è continuare a sperimentare i tuoi limiti.

- Non potete controllarmi, e non potrete mai farlo.

- Per ogni essere umano che salverai, ne uccideremo un milione!

- Puoi salvarli. Puoi salvarli tutti.

- Krypton ha avuto la sua occasione!


Giudizio globale:voto AT buono
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