sabato 15 settembre 2012

Prometheus

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Prometheus - il Prometheus in volo
Ridley Scott riempie una nave spaziale di scienziati, industriali e mercenari e la fa volare ai confini dell'universo, alla ricerca dei creatori della vita. Finisce col dimostrare che avere donne a bordo porta sfortuna. Peggio che peggio se si è in diciassette.
Solo una domanda: perchè battezzare il vascello Prometheus?
L'avesse chiamato Nautilus almeno si capirebbe perchè il film fa acqua da tutte le parti.

Prometheus - lo sbarco
Nell'anno 2089, la coppia di scienziati Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) e Charlie Holloway (Logan Marshall-Green), dopo aver rinvenuto negli angoli più remoti della Terra dei reperti archeologici indicanti ripetute visite (in epoche antichissime), di titanici esseri alieni, convincono un miliardario morente a finanziare un viaggio interstellare verso il lontano pianeta indicato dai pittogrammi. I due ritengono che gli esseri spaziali abbiano invitato gli umani a seguirli verso il loro mondo natale, un luogo con caratteristiche geolociche e astronomiche simili a quelle della Terra, e adatte a ospitare la vita.
Dopo un viaggio durato due anni e quattro mesi il Prometheus (l'avveneristica nave scientifica) arriva a destinazione, scoprendo che il roccioso corpo celeste è inospitale, caratterizzato da temperature estreme e da un'atmosfera velenosa. Le tracce di un'avanzata - quanto estinta - civiltà tuttavia sono evidenti, e incredibili scoperte scientifiche sembrano attendere i membri dell'equipaggio, anche se è palese che non tutti si sono uniti alla spedizione per il medesimo fine, a partire dall'umano sintetico David (Michael Fassbender), che ha pazientemente vegliato sul sonno criogenico degli astronauti.

Prometheus - Holloway, Shaw e David
Ridley Scott, 33 anni dopo Alien, torna a cimentarsi con l'horror fantascientifico. Mette insieme un cast di grandi attori, si occupa della regia e della fotografia di un film che, sia pure non essendo un prequel in senso stretto della pellicola del 1979, dovrebbe comunque esserne legato indissolubilmente sotto il profilo narrativo. Non è così. La sceneggiatura viene affidata a Damon Lindelof (Lost, Crossing Jordan, Nash Bridges) e al quasi esordiente Jon Spaihts, con risultati inizialmente altalenanti, che precipitano in crescenti divagazioni, mancati approfondimenti, nuovi quesiti e gravi, palesi incongruenze man mano che il Prometheus si trattiene sul suolo alieno.
Non si capisce dove volessero andare a parare, e ipotesi e convinzioni esternate dall'equipaggio non reggono, anche solo tenendo presente il numero delle "cose" allineate sulla piana d'atterraggio. Prometeo quindi, almeno in questo caso, non sembra destinato a portare la conoscenza, ma dubbi e confusione. Tanta. Sempre che il messaggio da trasmettere non fosse semplicemente che il nostro perchè non sta nelle intenzioni dei creatori, ma nel modo d'essere... Un attimo. Ma devo dirglielo io a Scott quale è il significato del suo film?
E' vero, si potrebbe anche pensare che non necessariamente si deve trasmettere un messaggio, o trovare un significato a qualcosa realizzata semplicemente per intrattenere e divertire. Ma anche sotto il profilo dell'azione e della tensione pura le cose non funzionano: tutto è prevedibile, si punta sul far vedere anziché sfruttare le paure di ciò che si intravvede o che è nascosto nel buio. Sull'orrore anzichè sul più sottile terrore.

Prometheus - Charlie, l'uomo sintetico
A livello visivo il film è grandioso, un vero spettacolo, e gli attori sono tutti in forma smagliante, ma ciò non basta a salvare la baracca. La tensione, il senso di impotenza e di claustrofobia di Alien qui non ci sono proprio. I personaggi, che dovrebbero essere razionali uomini di scienza o freddi mercenari, agiscono alternativamente come tredicenni al luna park o come un gruppo di tecno-mentecatti.
Così può accadere che il geologo (?) che ha appena mappato l'interno di un edificio (a pianta circolare!) riesca a perdervisi dentro, mancando l'unica uscita, mentre il suo degno compagno, appena allontanatosi da una catasta di cadaveri, inizi a giocare con quella che sembra la variante spaziale del cobra reale.
Gli unici che si salvano compongono il trio Rapace - Theron - Fassbender, definibile La buona, la brutta (ma bona) e il cattivo, nel quale la credente Elizabeth Shaw è l'esatto contrario della fredda e cinica Meredith Vickers.

Prometheus - il ponte
A discolpa di Scott si potrebbe anche dire che il film, vietato ai minori di 14 anni, doveva esserlo ai minori di 18. La compagnia di distribuzione, calcolando che questo avrebbe comportato una perdita di introiti quantificabile in 80 milioni di dollari, ha imposto inesorabili tagli.
No. Non può essere una scusante... il regista di sicuro avrà eliminato le scene più cruente, mica quelle essenziali, in cui si fornivano spiegazioni o chiarimenti. E Prometheus, così com'è, sembra incompleto.
Ci si alza dalla poltrona con la convinzione di aver visto qualcosa di certamente spettacolare, ma dagli stessi spessore e profondità di un giro in giostra.
Qualche saltello, alcuni sobbalzi e nessuna suspense.

Giudizio globale:voto AT accettabile


Le frasi
- Perchè è quello in cui voglio credere.

- Cosa stai facendo, David?
- Sto provando ad aprire la porta.
- Aspetta! Non sappiamo cosa ci sia dall'altra parte!
- Oooops. Spiacente.

- Guarda, è bellissimo.

- Non c'è niente da imparare.
- Capisco... faccia un buon viaggio.

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3 commenti:

  1. Personalmente, pur trovandomi completamente concorde con quanto da voi scritto, non posso esimermi dal chiedere: non sarà l'inizio di una n-logia?

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  2. Eh sì, tutti gli indizi lasciano supporre l'inizio di una nuova n-logia, con conseguente brand-milking,visto che ultimamente va molto di moda.
    Visivamente nulla da eccepire, si parla pur sempre di Scott, stupendo...dal punto di vista della sostanza non posso che concordare con quanto su riportato. Sceneggiatura lacunosa, scialba e "confusa" (magari ad hoc per poter tirare le fila in eventuali sequel? dato che uno degli sceneggiatori arriva da Lost...)

    RispondiElimina
  3. Il film dal punto visivo ed anche tecnicamente è ineccepibile ma la tensione di alien non c'è. E' un altro film, un altra epoca che sembra cosi distante da quella del suo precursore. Peccato per le grandissime idee che sono racchiuse nel racconto che sarebbe bastato sviluppare in una sceneggiatura accettabile. Non è un capolavoro senza tempo come Odissea 2001, Alien, o il più recente Moon.
    Visto il finale c'è da spettarsi una continuazione. Chissà che in questo caso il secondo sia meglio del primo. Lo speriamo.

    RispondiElimina

 
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