domenica 30 dicembre 2012

Vita di Pi

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Vita di Pi - alba alla deriva
Ang Lee porta sul grande schermo un romanzo di Yann Martel, che a sua volta prende spunto da un'idea di Moacyr Scliar (Piccola guida per naufraghi con giaguaro e senza sestante, del 1981). Lo fa sfruttando in maniera massiccia e sapiente la computer grafica, con il risultato che Vita di Pi è, senza tanti giri di parole, uno dei migliori film del 2012.


Vita di Pi - Gita Patel (Tabu)
In una ridente città dell'India francese il giovane e razionale uomo d'affari Santosh Patel (Adil Hussain) ha l'idea di trasformare il vecchio giardino botanico della comunità in uno zoo. Conosce così la bella Gita (Tabu), induista praticante, della quale si innamora e che sposa di lì a poco. La coppia ha due figli - Piscine e Ravi - e vive felice per molti anni, sebbene la famiglia di lei la abbia emarginata, non approvando l'unione della ragazza con un uomo appartenente a una casta inferiore.
Piscine (che riesce in modo astuto a farsi chiamare dagli estranei Pi, come la lettera greca e la costante di Archimede) cresce tra il razionalismo paterno e la convinta fede materna; tuttavia l'apertura mentale dei genitori gli permette, nel corso dell'adolescenza, di avvicinarsi anche al Cristianesimo e all'Islam.
 
Vita di Pi - Pi (Suraj Sharma)
Molti anni dopo, un vecchio indiano avvicina in un bar uno scrittore in crisi (forse lo stesso Martel), che ha appena cestinato il romanzo che lo ha impegnato nel corso degli ultimi due anni. Gli chiede di andare ad incontrare Pi Patel, oramai trasferitosi in Canada, assicurandogli che la storia che questi ha da raccontare sarà incredibile, e gli farà - forse - incontrare Dio.
Lo scrittore, malgrado un certo scetticismo, segue il consiglio e in una tranquilla villetta conosce Pi. Questi gli narra del naufragio della nave giapponese che stava trasportando la sua famiglia e tutti gli animali dello zoo in nord America, e di come si fosse ritrovato in mezzo all'oceano a dover condividere una scialuppa di salvataggio con una zebra, una iena, un orango e una feroce tigre del bengala chiamata Richard Parker.
L'incredibile racconto dei 227 giorni passati in mare dal ragazzo occupa buona parte dei 120 minuti della pellicola. Segue una seconda, breve storia, quella raccontata da un letto d'ospedale, più tremenda e verosimile, che già gli ispettori assicurativi nipponici, nel 1978, si erano rifiutati di riportare sui documenti ufficiali.

Vita di Pi - Pi (Suraj Sharma) affronta Richard Parker
Se nel Gordon Pym di Poe lo sventurato Richard Parker finiva per essere sbranato dai suoi compagni dopo aver scelto la pagliuzza più corta, in Vita di Pi è una tigre, un essere splendido e spietato, attaccato alla vita in modo disperato e incrollabile: nella tempesta si libera dalla gabbia d'acciaio degli uomini, nuota tra onde in grado di far colare a picco una grande nave cargo, respinge gli squali, rimane aggrappato alla scialuppa per ore e ore. Forse però non si tratta solo di una belva assetata di sangue, e se così fosse tutta la vicenda narrata sarebbe molto più triste e difficile da ricordare. E da sopportare.

Vita di Pi - Richard Parker
La tendenza più comune è quella di usare le possibilità offerte dalle nuove tecnologie per stupire gli spettatori facendo veder loro cose inimmaginabili e mondi fantastici. Ang Lee invece fa in modo di esaltare la bellezza delle cose reali (i colori dei fiori, dell'alba, la morte di un pesce o le emersioni di una balena) in un film caratterizzato da una fotografia nitidissima e da inquadrature ricercate (in alcuni casi impossibili).
La presenza del 3D non è invadente, così le scene marcatamente inserite solo per far felice chi indossa gli occhialini digitali sono in numero limitato e tutto sommato accettabile. La pellicola, già nella versione tradizionale è spettacolare e merita di essere gustata sul grande schermo.

Vita di Pi - Pi (Suraj Sharma) e Richard Parker alla deriva nel Pacifico
Vita di Pi è film piacevole, a tratti divertente e a tratti tristissimo, profondo e commovente, che offre numerosi spunti di riflessione su argomenti non banali quali la ricerca di Dio, la tolleranza, la forza della volontà e gli istinti di sopravvivenza, la fede, la capacità e la volontà di sognare.
E' un lungo viaggio tra due vite, nel quale gioca un ruolo determinante il non accontentarsi a tempo indeterminato delle occasioni  (e delle spiegazioni) che sembrano presentarsi come le più ovvie e semplici, ma che condannerebbero a un'esistenza fatta di solitudini e rimpianti.

Vita di Pi - Richard Parker in agonia

Giudizio globale:voto AT ottimo


Le frasi:
- Tu credi che quella tigre sia tua amica... è un animale, non un compagno di giochi.
- Gli animali hanno un'anima.... lo ho visto nei loro occhi.
- No. I loro occhi sono uno specchio che riflette le tue emozioni. 

- Richard Parker, vieni fuori! Devi vederlo! E' bellissimo!

- La Fede è una casa con molte stanze.
- Ma ci sono camere per i dubbi?
- Oh ce ne sono parecchie, su ogni piano. Il dubbio è utile, mantiene la Fede una cosa viva. Dopo tutto, non si può conoscere la forza della nostra Fede fino a quando non viene messa alla prova.

- Le ho raccontato due storie. Quale è la sua preferita?
- Quella con la tigre, è la storia migliore.
- Grazie. Piace di più anche a Dio.

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