sabato 26 marzo 2016

Batman v Superman: Dawn of Justice

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Sono passati vent'anni da quando Batman ha cominciato a combattere il crimine a Gotham City, e due da quando la battaglia tra Superman e i Kryptoniani ha semidistrutto Metropolis.
Wayne Manor è in rovina, e il Pipistrello (Ben Affleck) - oramai prossimo alla cinquantina - è cambiato nel profondo, trasformandosi in un giustiziere spietato, che non disdegna l'uso delle armi da fuoco e l'eliminazione dei malviventi, in maniera diretta o indiretta (il marchio a fuoco, impresso nella carne di chi ha compiuto atti efferati, equivale in carcere a una condanna a morte).
Ha cambiato simbolo, uniforme, fisico ed ha mutato il modo di affrontare le battaglie. Se il Cavaliere Oscuro di Nolan combatteva quasi sempre nascosto e protetto dalle tenebre, sfruttando al massimo le tecniche del ninjitsu apprese grazie alla Setta delle Ombre, il Pipistrello di Zack Snyder è una violenta, massiccia e furiosa massa di muscoli. È un demone che esce dalle tenebre per punire i malvagi, con il chiaro scopo di incutere il terrore ed infliggere dolore.
A Metropolis invece le cose vanno in maniera diversa, per la città e per il suo controverso eroe alieno. Clark Kent (Henry Cavill) vive una felice e piena storia d'amore con la collega Lois Lane (che non ha perso la capacità innata di mettersi nei guai), continua a lavorare come giornalista al Daily Planet e a compiere imprese sempre più straordinarie in ogni angolo del globo, che agli occhi di molte persone avvicinano la sua figura a quella di un dio.


Non tutti però credono che una creatura con il potere di annientare una civiltà abbia il diritto di agire indisturbata sulla Terra e, anzi, molti incolpano Superman di aver causato la morte di migliaia di persone innocenti. Tra questi vi sono Bruce Wayne e il milionario Lex Luthor (Jesse Eisenberg), entrambi convinti che l'eliminazione dell'eroe di Krypton sia l'unica soluzione che consenta di mettere al sicuro il nostro pianeta dalla minaccia aliena, evitando che il futuro si trasformi in un terrificante incubo apocalittico...


Iniziamo dalle cose che non funzionano nell'ultima fatica di Snyder.
Punto uno, il 3D. Il film è girato in parte con la camera a mano, e l'uso degli occhialini comporta una perdita di nitidezza e di luminosità non trascurabili (le scene realizzate durante il giorno sono molto poche), inoltre genera una confusione visiva che va a rovinare le scene d'azione, ben fatte e avvincenti, che costituiscono uno dei punti di forza di Batman v Superman.
Punto due, la durata. Centocinquantuno minuti possono sembrare pochi, se tutto funziona bene, ma non è questo il caso. La pellicola è a tratti noiosa... anzi palesemente pallosa. Azione e suspence sono distribuiti in maniera disarmonica. Per tanti, troppi minuti non accade nulla o quasi, mentre per contro quando arriva l'azione tutto si risolve in maniera troppo rapida. È l'esatto contrario di quanto avviene nella prima serie del Daredevil di Netflix, sviluppato con un budget molto più basso rispetto a questo blockbuster hollywoodiano, ma con risultati incomparibilmente superiori. E la prima stagione di Daredevil dura più di undici ore.


Punto tre, le coincidenze risibili e i buchi della sceneggiatura. Una furia cieca, omicida, cresciuta a dismisura, fomentata da anni di odio, non può placarsi improvvisamente e grazie a una coincidenza di poco valore. E non parliamo della tattica usata per "incastrare" Superman, che non ingannerebbe nemmeno un gruppetto di ragazzini di prima elementare, figurarsi una commissione d'inchiesta (che per inciso ascolta come testimone la prima pinco pallina arrivata dall'Africa, e non fa parlare l'unica testimone diretta, la giornalista Lois Lane).


Punto quattro, le incongruenze e ancora buchi della sceneggiatura. Kal-El passa anni nella Fortezza della Solitudine per apprendere parte della conoscenza del suo popolo. Lex Luthor impara le stesse cose, oltre che il sapere "dei 100.000 mondi conosciuti" in cinque minuti. Lo stesso personaggio viene fatto sembrare poi una sorta di clone mal riuscito del Joker: è uno psicopatico genialoide, spietato, ma caratterizzato come si trattasse di un ragazzino pazzo e ricco sfondato. Infine la visione procurata a Batman da Flash appare quasi un sogno nel sogno, e sfido chi non abbia mai avuto l'albo a fumetti tra le mani a capire cosa sia accaduto in quella scena. Altra chicca non sfruttata: in una scena Bruce Wayne fissa una corazza chiusa in una teca di vetro, imbrattata sul torace dalla scritta "HAHAH Joke's on you BATMAN", fatta con una bomboletta spray. La cosa non viene approfondita, ma costituisce una delle ragioni dell'imbruttimento di Batman: Robin è stato ucciso dal Joker.


Punto cinque, Metropolis non è Moria. Cosa cavolo fa il troll di caverna visto ne La compagnia dell'Anello, cosparso di cipria, a picchiarsi con gli eroi della DC Comics? Doomsday costituisce forse il punto più basso della computer grafica degli ultimi anni: l'impressione che si ha è che avessero finito i soldi per gli effetti speciali (assieme alla creatività e al buon senso) e che abbiano riciclato un modello 3D utilizzato in un altro film.
Punto sei, Batman che troneggia su Superman. Ben Affleck è alto 1 e 92, Henry Cavill 1 e 85. Zack Snyder però commette più volte un errore che Bryan Singer, alle prese con lo stesso problema in X-Men, aveva sempre evitato con abilità (Wolverine nei suoi film è sempre inquadrato in maniera da farlo sembrare più basso di Ciclope, malgrado Hugh Jackman sia notevolmente più alto di James Marsden). Superman dovrebbe essere più alto e massiccio del Pipistrello... qui è il contrario.
Punto sette, i tacchi di Wonder Woman. La signorina in questione deve la vita nientemeno alla dea Afrodite che, rispondendo alle preghiere della regina delle amazzoni, che la implorava di avere una figlia, animò una statua dalle sembianze di bambina. Che combatta con spada corta e scudo da oplita ci sta, che indossi un costume che ricorda le corazze dei soldati ellenici è perfetto, che le abbiano dato degli stivali con le zeppe proprio non esiste, e il ridicolo diviene demenziale se provate ad immaginarla cimentarsi al tiro alla fune con un gigante.


Batman v Superman: Dawn of Justice è quindi proprio da buttare? No, non del tutto.
Punto uno, il Pipistrello e i suoi combattimenti. Un cinquantenne non dispone nè della velocità, nè della resistenza che possedeva in gioventù. Per cercare di ovviare a questi problemi Batman ha puntato tutto sulla forza bruta, sulle sue doti di eccezionale stratega (cosa che non era stata fatta emergere nei precedenti film), sul perfezionamento tecnologico del suo equipaggiamento. Quando combatte dispone di uno scatto impressionante, ma che dura un solo istante, dopodichè cerca di prevalere sull'avversario sfruttando la grande forza, le tecniche marziali e le stesse armi dei malviventi, e solo dopo svariati secondi è nuovamente in grado di compiere un nuovo scatto e così via... nel mentre però è vulnerabile, e la cosa è molto evidente. Ben resa è stata anche l'influenza negativa della parte violenta del Pipistrello, che rischia di prendere il sopravvento in maniera definitiva sull'umanità di Bruce Wayne.


Punto due, Ben Affleck. Di solito sembra dotato di un'unica espressione, quella del belloccio appena alzato dal riposino pomeridiano. Non questa volta, anche se parte del merito va al fatto di dover cimentarsi con un ridotto numero di emozioni e sentimenti, e che per buona parte della pellicola sia seminascosto da maschera e armatura. A livello fisico deve essersi impegnato molto, passando ore e ore in palestra: ha una massa muscolare notevole, a tratti quasi esagerata, che è impossibile non notare anche quando indossa giacca e cravatta.
Punto tre, la colonna sonora. Hans Zimmer e Junkie XL confezionano 70 minuti e mezzo di musiche con sonorità molto simili a quelle de L'uomo d'acciaio e che invece, per scelta dichiarata, differiscono da quelle che hanno arricchito i film di Nolan. Bello il tema che introduce Wonder Woman, palesemente diverso dagli altri brani, caratterizzato dal suono della chitarra elettrica.


Punto quattro, Gal Gadot. Ha lineamenti eleganti che la fanno avvicinare molto ai canoni della bellezza del mondo classico. Per fortuna di tutti è stata scelta un'attrice/modella dalla bellezza non sfrontata nè volgare, e non si è scelto di strizzarla in un body in latex. E il rischio c'era, dato che da qualche anno a questa parte quella è la mìse scelta da mamma DC Comics.
Punto cinque, la battaglia di Metropolis vista dagli occhi della gente comune (o quasi).
Punto sei, Clark Kent e il discorso sulla responsabilità dei giornalisti. Poche parole che bisognerebbe tatuare ai professionisti della carta stampata, della televisione e della rete.
Punto sette, Clark Kent che entra nella vasca da bagno vestito e con le scarpe. Perchè da Clark Kent non ce lo saremmo mai aspettato... voi però non provateci a casa, l'epilogo rischierebbe di essere tragico.


Curiosità:
  • Secondo il fumetto, all'epoca in cui avvengono i fatti del film, Batman dovrebbe avere circa 55 anni.

  • Il personaggio di Wonder Woman è stato creato nei primi anni '40 dal teorico del femminismo William Moulton Marston.

  • Volete farvi un giro nella villa di Bruce Wayne? Google Earth ha pensato a voi...



Le frasi:
  • Comincia così... la febbre, la rabbia, il senso di impotenza che rende gli uomini buoni... crudeli.
  • Siamo state salvate dal diavolo!
  • Non capisco... vi faccio uscire.
  • NO! [richiudendo il cancello della cella] Il diavolo è ancora di sopra.
  • Sa qual è la bugia più vecchia d'America? Che il potere può essere innocente.
  • Dimmi, tu sanguini? Lo farai.
  • Perfino lei è troppo vecchio per morire giovane... non che non ci abbia provato!
  • Sono più vecchio di quanto mio padre non sia mai stato...
  • Sono un amico di suo figlio...
  • Lo avevo capito dal mantello.


Giudizio globale:
giudizio: accettabile
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